giovedì 26 aprile 2007

Mio fratello è figlio unico


MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO

Iersera ho visto un film italiano di cui andare orgogliosi: Mio fratello è figlio unico. E’ una pellicola sui miti che hanno infuocato i cuori dei nostri genitori. Un film politico quindi, ma che non parla il politichese. Il fascismo ed il comunismo fanno da sfondo alla quotidianità di due fratelli che si amano si odiano si prendono e si lasciano.

E sono proprio le loro piccole storie di borgata ad interessare lo spettatore, non le loro idee. I dialoghi sono davvero belli, si ride si piange, insomma ci si emoziona sulle canzoni di Nada di Little Tony, ma non su quella di Rino Gaetano che da il titolo al film e che è stata esclusa dalla soundtrack. Azzeccati tutti gli attori. Su tutti Elio Germano e la Finocchiaro. Scamarcio è pure bravo e lo dimostra durante la scena dell’orchestra freak.

Bella la fotografia e coraggiosa la scelta delle riprese fatte tutte con telecamera a spalla. Che Lucchetti (il regista) abbia visto qualche video della Bernarda mi sembra improbabile, è più facile che si sia ispirato al dogma di Lars Von Trier.
Insomma, un bellissimo film sugli anni che passano e sui flussi e riflussi di coscienze singole e convergono in esperienze collettive. Un metro sopra il banale "La meglio gioventù" e l’inutile "Lavorare con lentezza" e decisamente meglio dell’acclamato "The dreamers" del premio oscar Bertolucci.

Rob Barrel


"Mio fratello è figlio unico" non è un film politico. E' un film di esseri umani che amano, soffrono, ridono e fanno anche politica. Il film non prende posizione politicamente: racconta di persone che prendono posizione. Questa credo sia stata la mia chiave. L'elemento umano, affettivo ed emotivo al centro di tutto.
Daniele Lucchetti

mercoledì 18 aprile 2007

Dal beat al 68 impegnato italiano...

Confermata per Giovedi' 19 Aprile a L'Aquila la lezione/concerto sul tema "I Nomadi e altre storie - Dal Beat alla canzone impegnata nel ’68 italiano”: l'inizio e' previsto per le 16,00 circa presso l'Aula Magna "V. Rivera" di Palazzo Camponeschi: il progetto, promosso dal locale Nomadi Fans Club e' in collaborazione con l’Università degli Studi, l’Accademia di Belle Arti e l’Agenzia di Promozione Culturale dell’Aquila.






L’organizzazione della lezione, curata d’intesa con i docenti delle rispettive istituzioni scolastiche, sarà tenuta da Giancarlo Passarella (U.d.U. Records, Osservatorio Permanente sulle Passioni Giovanili, MusicalNews.Com, Rai Stereo Uno...), mentre la esecuzione dei brani tratti dal repertorio dei Nomadi verrà affidata a Elya “Nomadi Tributo Ufficiale” .

martedì 17 aprile 2007

Auguri Blob.


Blob compie diventa maggiorenne, anche se come sottolinea Enrico Ghezzi, da tempo, per una lite oramai insanabile, senza Marco Giusti, l’altra metà della coppia che l’ha portato al successo.


Nessuna celebrazione in Rai: si sarebbe trattato di un atto troppo ufficiale per i «blobbisti». Per festeggiarsi, gli autori hanno realizzato una sorta di “Blob augurale” in cui hanno sfilato mute le tante facce della politica: la data fissata per la messa in onda è martedì 24 alle 23,50, in uno speciale imperdibile di un’ora con i pezzi dei Blob più estremi o più amati. A parlare solo Prodi e Berlusconi, ma non si sa se, per la par-condicio, potranno poi esser trasmessi.


Dice Berlusconi: «Vi auguro di continuare ad avere in futuro me, Berlusconi, come oggetto della vostra satira». Dice Prodi: «A diciott’anni si dovrebbe mettere la testa a posto ma se voi lo fate perdete. Avanti così». Resta Blob con le sue immagini immortali che ne hanno fatto un imitatissimo esempio di stile, un modo di dire, uno sguardo sul mondo, una moda, tanto che chi non è «blobbato» chiede di esserlo pur di “esistere” per qualche minuto, almeno televisivamente.


Come nacque questa famosa trasmissione? Riecco la leggenda che a immaginarla fosse stato il figlio di Angelo Guglielmi, il creativo direttore della Raitre di allora, ma solo come programma di notizie a confronto. Gli autori l’allargarono a tutto l’informale universo tv, e da un’idea originariamente abbastanza anonima derivò il successo. Colto e volgare, sfacciato ed elegante, comico e doloroso, Blob resiste al tempo ed alle mode. Vittime illustri furono Craxi e tutti i socialisti, i politici coinvolti in Mani Pulite con Paolo Brosio del Tg 4 davanti al Palazzo di giustizia di Milano consacrato teledivo (anche grazie a Blob), ma anche la prima e la seconda querra in Iraq con Bush padre e figlio, Berlusconi nei suoi numerosi numeri da intrattenitore, D’Alema che canta con Morandi “C’era un ragazzo”, e mille altri esempi di leccate di culo più o meno spinte.


Per l’estate che viene Ghezzi ha promesso un «Blobbone» sul 1977, anno “cruciale” storia repubblicana italiana: mentre gli USA impazzivano per Star Wars e Saturday Night Fever, in Italia si consumavano quotidianamente tensioni sociali altissime e si gettavano le basi per i successivi due anni di piombo, forse i più tragici del decennio. Come assaggio, sfilano ragazze in corteo che intonano: «Sì, sì, sì, abortiamo la Diccì», Edwige Fenech nei panni di una soldatessa, dati di una ricerca che informa come in Olanda il 45% delle donne prende la pillola mentre in Italia si è fermi al 4%. Ghezzi sintetizza: «La televisione è una forma estrema di tolleranza repressiva»…
Dr. Cocks

giovedì 12 aprile 2007

Una super pigna!


Ecco una delle storie più incredibili che abbia mai sentito. L’argomento è la tirchieria ed il protagonista – un mio compagno di squadra - è una delle più grosse pigne che io abbia mai conosciuto. Il taccagno è un ingegnere single che abita nell’entroterra di Rapallo. Lavora a Genova in una grossa azienda e due volte a settimana dopo il lavoro si reca in macchina a Chiavari dove si allena in una squadra di terza categoria.


Qualche giorno fa il caro Alessio (portiere della stessa compagine ed ex collega di lavoro) lo incontra in treno ed ascolta le sue lamentele in merito ad una possibile riduzione dello stipendio. Aggiunge anche di avere già adottato alcune tecniche di risparmio. Ha deciso infatti di andare ad allenarsi in treno e non più in macchina.


A questo punto Alessio gli domanda se si porta la borsa da calcio al lavoro e lui spiega che possiede un ape 50 con la quale alle 7 del mattino scende in stazione parcheggiando dove è consentito ai motorini. Lascia il borsone da calcio sull’ape e prende il treno per Genova. Alla sera scende dal treno a Rapallo corre velocissimo verso l’ape, prende la borsa e risale sullo stesso treno. Si ferma a Chiavari, percorre a piedi più di un Km per raggiungere il campo dove si allena ed una volta finito riparte alla volta della stazione dove rientra in treno a Rapallo, monta sull’ape e se ne torna a casa. Ciò gli comporta un risparmio mensile di 40 Euro. E il tempo? Perdincibacco! Quello si che al giorno d’oggi non ha prezzo!


Rob Barrell.

venerdì 6 aprile 2007

Un arresto della narcotici della Bernarda.

Se dovessi raccontare uno dei più grossi rimpianti avuti nel corso di una delle nostre operazioni, dovremmo andare decisamente un po’ indietro negli anni tanto che avrei difficoltà a risalire all’anno preciso. Credo, comunque di non sbagliare , collocando l’episodio tra il 93’ e il 95’.

All’epoca Ed Reds non era ancora membro attivo della Beranrda Prod-Action ma sicuramente svolgeva un’opera di stretta collaborazione tanto da segnalarci un’occasione da non perdere.
Come spesso accade durante l’ultimo anno scolastico a pochi mesi dall’agognata maturità vengono organizzate dal corpo insegnanti qelle famigerate gite scolastiche che dovrebbero essere il giusto comiato culturale al termine della carriera scolastica ma in cui l’unico intento degli studenti è quello di fare quel qualcosa che possa lasciare un segno indelebile nei ricordi di tutti: c’è chi punta in alto, giocandosi tutte le carte a disposizione per trombasi la più figa della classe ma che non la dà a nessuno; chi punta alla grande ciucca di gruppo e chi, come nel nostro caso, vuol coinvolgere la classe nella prima esperienza lisergica a base di qualche droga.
Avuta una tempestiva segnalazione da parte del nostro Edo, la Bernarda organizza quello che doveva essere forse lo scherzo più incredibile che si sarebbe potuto realizzare. Ancora adesso che scrivo, penso ancora come il destino ci abbia tradito solo per un incredibile coincidenza, proprio quel destino che non ci ha mai tradito negli anni e ci ha permettesso di realizzare cose incredibili a raccontarsi.

Lo staff rimediato per l’occasione era veramente di rimordine:
- Ed Reds, il gancio
- Andrew Young, nelle vesti di Elmo Piras, agente della narcotici
- Stephen Shrimp, secondo agente della narcotici a spalleggiare Elmo
- Luke Blackborn, autista della volante interventuta sul posto
- Maurice Littlecross, avvocato d’ufficio della difesa
- Rob Barrell P.M.
- Lamopalampa (Giudice)
- più tutta una serie di comparse

Tralascerò gli accadimenti iniziali, per altro ampiamente documentabili consultanto il sito al titolo “The Pusher” per dedicarmi a quello che avremmo dovuto realizzare e poter vedere in video.
Avvenuto l’arresto e caricato la vittima sulla volante ci dirigiamo a tutta fretta verso il Tribunale Militare di La Spezia dove sarebbe dovuto avvenire lo seconda parte dello scherzo, vale a dire un processo per direttissima.

In quegli anni una nostra conoscenza, Luke Blackborn, svolgeva il ruolo di aiuto cancelliere del tribunale ed era a conoscenza degli avvenimenti che avevano luogo nell’aula e nei dintorni. Sicuro di poterci fare introdurre da un’entrata secondaria, avremmo avuto a disposizione per un paio d’ore un intero tribunale.

Durante il viaggio si svolgevano quelle operazioni di consolidamento della veridicità dell’arresto, tutte cose vissute da chi era presente in quell’auto, ma difficilmente documentabili per l’epoca. Ricordo che avevamo una cassetta nel mangianastri con alcune registrazioni di film polizziotteschi del tipo: “MI4 a centrale, passo. –Si, qui aquila reale che modula, i piccioni sono in gabbia? – No manca il mangime!” e cose del genere.

Chiaramente nei 40 minuti di viaggio che ci separavano dal luogo del processo dovevamo reggere la parte e prepararlo al processo.

La storia prevedeva che la vittima fosse stata arresta perché colta durante flagranza di reato da parte del Pusher come persona informata dei fatti e con l’aggravante di essere l’acquirente della merce. Durante il viaggio gli vengono fatte diverse domande e nel contempo gli viene consigliato di non rispondere se non in presenza del suo avvocato. Dopo una sequela di discorsi contorti e senza senso gli viene chiesto se avesse un avvocato e, come era logico pensare, gli viene attribuito alla spiccia l’avvocato di ufficio Maurice Littlecross che si presenta all’incontro con il suo assistito su una sedia a rotelle colpito da parkinson e con evidenti crisi epilettiche, insomma, una sicurezza!

Il dramma si consuma nel momento in cui con una telefonata si capisce l’impossibilità di poterci introdurre all’interno del tribunale e dover trovare il modo indolore, ma drammatico, di comunicare per la prima volta, e con i rischi che ne potevano seguire (visto il reato di sequestro di persona), di rivelare che era tutto uno scherzo per farlo spaventare e desistere dai suoi intenti.
Fino ad allora tutti gli scherzi compiutisi erano svolti con una logica tale da non dover mai rivelare che gli accadimenti erano solo uno scherzo. In questo caso le cose sarebbero dovute andare nello stesso modo: durante il processo avremmo giocato un po’ con situazioni alla Perry Mason, lo avremmo fatto giurare su di un sussidiario di giurare di dire tutta la verità e nient’altro che la verità, dica lo giuro! Avremmo alternato qualche persona sul banco degli imputati per poi accordargli le attenuanti generiche e proscioglierlo avendo voluto collaborare con la giustizia. Il risultato per noi eccezionale si sarebbe tradotto per lui nel messaggio positivo di mai e poi mai far ricorso a droghe di nessun genere.

Andrew Young

martedì 3 aprile 2007

I love you Tube

Ogni giorno i telegiornali - scandalizzandosi - ci mostrano qualche immagine tratta da You Tube avente ad oggetto le violenze perpetrate a danno di qualche studente da parte dei più perniciosi compagni di classe. Io, invece, sono contento e - perDio ! - lo dovremmo essere tutti.


You Tube svolge un servizio sociale e dovrebbe essere finanziato anche del ministero dell’istruzione. Ho passato medie e superiori a fare le stesse cose che vedo oggi sul web. Anzi, ho fatto e visto fare cose decisamente più estreme. Ho murato cessi davanti alla presidenza. Ho raggiunto il tetto innevato della scuola per prendere a palle di neve i passanti. Sono spesso entrato in tackle sulla prof. di scienze. Ho visto Semenza madonnare mentre smontava il motore del suo fifty durante l’ora di religione. So chi ha bruciato i registri della mia classe, appiccando un focherello sulla collina di Megli (Recco).

Ricordo il caro Aspi che un giorno parcheggiò la sua Harley in corridoio di fianco alla classe. Ho parteggiato per quello che è ora mio cognato e che venne denunciato per aver chiuso 22 primini in un bagno. Insomma: le nefandezze scolastiche vomitate su You Tube dai nostri figli, nipoti o fratelli minori sono le stesse che noi padri o fratelli maggiori registravamo su audiocassette o con le prime videocamere VHSC e 8mm, senza però la possibilità di condividerle. Nessuno poteva quindi sapere che cazzo combinassimo in classe o alle assemblee d’istituto. Oggi, purtroppo, grazie al protagonismo di qualche studentello i grandi possono monitorare ciò che accade a scuola e sé da un lato ciò permette di reprimere e punire le azioni più criminose, dall’altro rischia di censurare imprese geniali ed al contempo formative come quelle sopra descritte.
Rob Barrel
P.S. Per mia fortuna sono stato studente all’epoca dei primi videoregistratori. Se ci fosse stato You Tube allora avrei fatto dodici anni di superiori, quattro di riformatorio e tre di galera ma avrei un archivio da fare invidia ai Jackass.

Giusto ieri sera il caro Andrei (Young) si stupiva delle volgarità vomitate da You Tube



Rob Barrell

lunedì 2 aprile 2007

IL MI SEX ha fatto 13

Giunta al tredicesimo anno di vita e rimasta indenne ai numerosi tentativi di imitazione, il MI-SEX 2007 si è confermata come la più longeva manifestazione erotica d’Europa e, senza dubbio, il punto di riferimento italiano per gli amanti delle seghe davanti al video e degli spettacolini “live”.
Come ogni realtà di successo, ha bisogno, per continuare a crescere e a soddisfare il proprio affezionatissimo pubblico, di miscelare, in ogni nuova edizione, novità e tradizione. L’edizione 2007, tenutasi dal 16 al 18 marzo scorsi, è stata l’esempio di quando appena detto, elevato all’ennesima potenza: la tradizione dello spettacolo, con un cast (soprattutto italiano) di livello mai toccato prima; l’innovazione, nelle attrazioni, nelle aree tematiche, la rinnovata collaborazione con il mondo dell’hard professionale.

Il salone milanese non poteva, perciò, non cogliere la nuova tendenza di quest’ultimo periodo: la nascita di una nuova, agguerrita generazione di giovanissime e promettenti attrici hard italiane. Belle, eccitanti e con percorsi scolastici e di vita che testimoniano di una scelta (e non, come purtroppo spesso in passato, di un ripiego o costrizione..).


Laura Antonelli

Michelle Ferrari, Laura Ferri, Elena Grimaldi, Roberta Missoni, Laura Perego, DolceSara e soprattutto la freschissima e già molto chiacchierata Claudia Antonelli (che la leggenda vuole esser nata a Chiavari, quindi sarebbe una nostra concittadina..): sono la nuova linfa del porno tricolore, hanno tutte contratti in esclusiva con aziende italiane di grande prestigio (Pink’o, Showtime e Top Line Video), sono spesso ospiti di programmi televisivi di successo, hanno capito l’importanza della multimedialità e dell’immagine al giorno d’oggi (facendo tesoro della lezione di insuperate maestre come Moana Pozzi), ed il pubblico di Mi-Sex ha potuto ammirarle per la prima volta tutte insieme.


Dr. Cocks

Funghi da ufficio


Pochi giorni fa un caro amico ed ogni tanto - suo malgrado - protagonista dei nostri video mi ha raccontato un aneddoto tra l’incredibile ed il psichedelico.
Da anni assieme ad un suo collega assumono le più strane sostanze psicotrope sotto stretto controllo medico (presumo un altro amico).

Qualche giorno addietro il collega lo informa di essere rientrato da Londra con delle Amaniti Muscarie (funghi allucinogeni) per una nuova esperienza lisergica, ma non può tenerli in casa perchè la sua fidanzata è all’oscuro degli strani esperimenti. Il nostro acconsente a trasferire i funghetti nel suo appartamento. Tutto si complica all’arrivo della mamma. Così è costretto a chiudere le amaniti nella ventiquattrore e a portarle in ufficio.




Li però, a causa del caldo, si è sprigionato un mefitico odor di fungo che ha creato grande imbarazzo tra i lavoranti.
Tutto ciò è ancora più curioso ove si consideri che il nostro amico è un importante dirigente di una grossa Società lombarda.