lunedì 15 dicembre 2008

Nuovo sito Bernarda + Zetto 3 in rete e citazione a Mentelocale.it

Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno affollato la sala del Jambalive lo scorso 30 novembre, vi aggiorniamo su un paio di novità che ci riguardano.

Nuovo sito
Stiamo lavorando alla restailizzazione del nostro sito, il quale soffre un po' del velocissimo trascorrere del tempo. E' ovvio che grazie alle nuove tecnologie, vorremmo poter finalmente avere una piattaforma nella quale, in modo molto semplice, sia possibilie reperire info sulle nostre attività e contemporaneamente poter avere sott'occhio tutta la nostra ProdAzione. Il nuovo sito potrebbe addirittura essere on line entro la fine del 2008 sempre al solito indirizzo www.bernardaweb.com.

Mazinga zetto 3
La puntata 3 della nostra saga del robot genovese costruito con materiale di scarto sarà disponibile in rete in concomitanza con la pubblicazione del nostro nuovo sito, così da poter apparire come una bella figliola con trucco in ordine e il vestito giusto agli occhi di chi vi transiterà grazie a mazinga zetto 3.

Into Sarvegu
Intanto per placare la vostra fame di doppiaggi ecco il nostro primo "film" sulle immagini del trailer di Into the wild. Mentelocale ne ha parlato ecco l'articiolo.

http://www.mentelocale.it/modi_mode/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_22614

Nel frattempo, noi contineremo a produrre...
Grazie a tutti e buone feste!

giovedì 11 dicembre 2008

mercoledì 26 novembre 2008

Mazinga zetto 3 in anteprima il 30/11 al Jambalive di Rapallo.

PrecipitateVi!


Domenica 30 Novembre dalle ore 19 al Jambalive di Rapallo.

Trasmetteremo la prima mondiale di Mazinga Zetto 3 ( nella quale ha collaborato nei panni di un tiranno milanese anche Rocco Tanica di Elio e le storie Tese) oltre ai 5 "Lost Episodes" di Hey-Dina e all'edizione genovese del film Into The Wild (Into Sarvaego) oltre ad altre prodazioni.

La Jamba-Kitchen sfornerà ogni sorta di manicaretto per un aperitivo tex-mex non stop. (http://www.jambalive.it/)


Ed Reds con Rocco Tanica il giorno del doppiaggio

L’ingresso è gratuitissimo i drink non obbligatori ma illimitati.

Vi invitiamo a diffondere il comunicato a più non posso!

Un Abbraccio

Bernardastaff

bernardaweb.com.

lunedì 17 novembre 2008

Porno Hendrix?


La Casa di produzione di film hard Vivid lo ha commercializzato con una certa fanfara pubblicitaria un antico filmato porno amatoriale 8 mm riesumato dagli anni ‘60 intitolato Jimi Hendrix. The Sex Tape, sostenendo che il nero protagonista sia nientemeno che la chitarra più nota del rock. La tesi di Vivid si fonda sull’identificazione del nero protagonista del loop (le cui fattezze si intravedono appena, lasciando scorgere una certa somiglianza col leggendario musicista) attraverso l’analisi dell’unica sua parte fisica chiaramente ripresa, la minchia. Le due ragazze che nel filmato vi si dedicano sono Pamela Des Barres e Cynthia Albritton, più nota come Cynthia Plaster Caster.



La prima è la groupie per antonomasia, autrice di un paio di autobiografie di grande successo, I’m with the Band e Take Another Little Piece of My Heart (il primo pubblicato da Castelvecchi come Io sto con la banda), e di due libri di gossip sul mondo del rock/media/eccetera (Let’s Spend the Night Together e Rock Bottom, il primo dei quali è stato anch’esso pubblicato in italiano, con lo stesso titolo, da Castelvecchi); tra le sue tante conquiste di fine Sessanta abbiamo Noel Redding, bassista degli Experience, il gruppo di Jimi. Cynthia è un’altra groupie, famosissima per aver inventato l’idea del calco dell’uccello delle rockstar, nel quale si è specializzata a partire dalla fine degli anni Sessanta. Tra i suoi primi modelli abbiamo proprio Hendrix, per il quale ci vuole una dose di materiale da calco molto superiore alla norma: «Possiede il più grosso affare che abbia mai visto!», scrive Cynthia nel suo diario. Le due frequentano gli Experience nello stesso periodo e concorrono non tanto per le attenzione di Jimi, quanto per quelle di Noel (anche se, sottoposto al plaster caster di Cynthia, il bassista si emoziona troppo e se nel caso di Jimi il problema è che «non gli diventava molle» e quindi le due casters hanno problemi a estrarlo, nel caso di Noel si ritrovano spiacevolmente con un calco «come quello di un verme»). Insomma le due hanno una conoscenza “di prima mano” della materia. Nel documentario allegato al filmato che Vivid mette in commercio, Pamela e Cynthia si concentrano sull’identificazione del protagonista del loop, dicendosi convinte che si tratti proprio di Jimi. L’abbigliamento e la capigliatura che s’intravvede sembrano coincidere con i suoi. L’argomento forte è però un altro: «Quello è il cazzo di Jimi Hendrix, e io dovrei proprio saperlo», dichiara Cynthia a conclusione del loop.




La stessa Cynthia produce il calco originale del febbraio 1968, che viene sovrapposto rapidamente a quello del loop, ottenendone un certo combaciamento (per lo meno secondo il regista). Le due forniscono altre informazioni utili, in particolare la Des Barres racconta di aver saputo che a Hendrix «piaceva filmare se stesso mentre faceva sesso». Dial aggiunge, in una didascalia, che Vivid pensa di «aver identificato la persona che nel 1969 ha girato questo 8 mm»; questa però si è dichiarata non disponibile per un’intervista e quindi, «per motivi legali», non se ne può citare il nome. L’idea che Hendrix possa essere il protagonista di un filmino hard non è né scandalosa né campata per aria. Alla fine degli anni Sessanta, negli ambienti della cultura e della controcultura, tra beat, hippies e rivoluzionari vari, in un’atmosfera imbevuta di utopismo e liberazione sessuale, la partecipazione a un loop hardcore poteva ben essere intesa come un atto sovversivo, come un modo di combattere il Sistema e di non uniformarsi ai suoi decrepiti valori morali. Tra le avanguardie artistiche di New York o Parigi il sesso esplicito in via filmica è meno inusuale di quanto si possa pensare oggi, ed Hendrix partecipa pienamente di questo clima.

D’altro canto, un’osservazione attenta del loop rivela, anche ai non esperti professionalmente di Hendrix, alcune discrepanze, la prima delle quali è che, a ben osservare, il nero del loop è solo apparentemente somigliante al musicista: in secondo luogo, ammesso anche che il nero del loop assomigli a Hendrix (cosa molto discutibile, come si è visto), una somiglianza non basta a stabilire un’identificazione; alla fine degli anni Sessanta i neri con pettinatura afro, bandana e baffetti abbondavano nelle strade delle metropoli americane; senza stare a esibire statistiche, o a citare i Black Panthers, si pensi solo ai vari sosia di Jimi, o magari a quel Delvert Turner, chitarrista e frontman di diversi gruppi, che sulla sua somiglianza e la sua vicinanza amicale con Hendrix ha costruito la sua intera carriera. Insomma, il nero del loop ha sicuramente delle caratteristiche fisiche in comune con Jimi, ma questo non basta certo per poterne affermare l’identità. Infine, una questione di contesto: il loop è tipico di un certo stile produttivo, ancora caratterizzato dalla clandestinità.




Abbiamo una stanzetta d’albergo, arredamenti poveri, una certa limitazione tecnico-espressiva: se il protagonista fosse davvero stato Hendrix, che bisogno ci sarebbe stato di girare in quelle condizioni? Perché non farlo nelle stanze dei ricchi hotel nei quali spesso soggiornava? O magari nella sua favolosa villa? Si potrebbe allora suggerire che il filmino sia stato realizzato proprio per dare l’impressione che il protagonista fosse Hendrix. Che sia cioè una specie di “falso d’autore”. È questa l’opinione di Matteo Ceschi, tra i massimi hendrixologi italiani. La dimostrerebbero persino gli «errori» (per esempio, i due anelli sulla mano sbagliata del notoriamente mancino Hendrix, e perfettamente eguali, combinazione mai favorita dal nostro), che indicherebbero comunque una certa vicinanza, una conoscenza non superficiale, delle abitudini del chitarrista.

Due sono le ipotesi di Ceschi: o una specie di spoof orchestrato dagli amici, o qualcosa di più serio, una qualche manovra ordita ai danni di Hendrix, per esempio dal suo produttore Mike Jeffery, che non solo sottraeva al chitarrista buona parte dei guadagni (sistemandoli in conti off-shore), ma tentava in ogni modo di controllarlo, grazie anche alla sue connessioni con la CIA e il crimine organizzato. Il filmino potrebbe essere stato concepito come strumento di un ricatto, o qualcosa del genere. Questo spiegherebbe sia la sua realizzazione povera e clandestina sia la sua «sommersione» nei decenni successivi, nonché la casualità della sua recente riemersione. Sia come sia, anche nel caso che l’ipotesi ceschiana del «falso d’autore» fosse avvalorata, il punto sarebbe ulteriormente confermato: per quanto il fatto risulti affascinante e persino fecondo dal punto di vista culturale, il buon Jimi non ha mai girato un filmino hard.

lunedì 10 novembre 2008

Mazinga Zetto 3 al Luccomix

Zetto


Edo

Rob



Due scatti effettuati da KAte della preview in gran segreto effettuata dalla Bernarda Prod Action al Luccomix il 2/11/08 di Lucca.

La prima ufficiale sarà, insieme ad altri inediti il 30/11 al Jambalive si Rapallo.

giovedì 30 ottobre 2008

TURISMO: ARRIVA NEL TIGULLIO FESTIVAL CARTOONS ON THE BAY

(ANSA) - CHIAVARI (GENOVA), 30 OTT - Arriva nel Tigullio il
Festival di animazione ''Cartoons on the bay'', organizzato da
Rai Trade. Dopo dodici edizioni svolte sulla Costiera
Amalfitana, il prossimo evento si svolgera' dal primo al 5
aprile 2009, tra Rapallo, Santa Margherita e Portofino.
A stringere l'accordo con gli organizzatori per il
trasferimento della manifestazione e' stato il Sistema Turistico
Locale ''Terre di Portofino'', il consorzio che unisce Enti
pubblici ed operatori privati del comprensorio, per la
promozione delle strategie turistiche locali. I suoi vertici
hanno annunciato stamattina i propri programmi.
''Abbiamo un piano di investimenti di un milione di euro, da
qui al 2010'', spiega il presidente del Stl, Arnaldo Monteverde.
Oltre a ''Cartoons on the bay'', si prevedono manifestazioni di
richiamo, da novembre ad aprile, e percorsi turistici indicati
da speciale cartellonistica tra la Riviera e le Valli del
Levante ligure, che saranno pronti per la prossima estate. E'
gia' on line invece, il sito internet www.terrediportofino.eu.
''Gli obiettivi - aggiunge ancora Monteverde - sono promuovere
il nostro territorio anche nella bassa stagione ed estendere
all'entroterra il richiamo turistico della costa''. (ANSA).

Addio a Gerard Damiano. L'ultimo baluardo di un'epoca che non c'è più.

Si faceva ancora chiamare Jerry Gerard, quando iniziò a girare film negli scantinatidi New York alla fine degli anni '60. Poco prima di lasciare ai posteri il più nototra i titoli pornografici, quel Gola profonda che ha cambiato la storia del costumenel mondo occidentale. Lo scorso 26 ottobre è morto a Forto Myers, in Florida, il regista Gerard Rocco(nomen omen) Damiano, per complicazioni seguite ad un infarto. Ha raggiunto in cielol'icona Linda Lovelace, che lui stesso aveva creato pressocché dal nulla.

Gerard durante una fase delle riprese del film "Gola Profonda"
Il 31dicembre venturo avrebbe compiuto 80 anni.Prima di darsi al porno, Damiano aveva fatto il parrucchiere. Nel 1971 conobbe ChuckTraynor, gestore di un topless bar della Grande Mela, che gli presentò la sua giovanemoglie, Linda Boreman: Damiano la ribattezzò Lovelace e la volle subito per Golaprofonda, il primo film di massa per adulti. La pellicola divenne un simbolo dellarivoluzione sessuale, venne promossa da tanti intellettuali americani (in realtàgrandissimi masturbatori repressi), che sentenziarono: «Quella è pornografiachic».Gola profonda venne vietato in 23 stati americani e subì ripetuti sequestri.Gruppi religiosi bruciavano le pellicole e il protagonista maschile, Harry Reems,venne pure processato. In compenso, Damiano poté consolarsi con un incasso che stimeufficiose calcolano in complessivi 600 milioni di dollari in 36 anni. Roba da GuerreStellari!

Da compararsi con i 25 mila dollari spesi per la realizzazione, durata seigiorni di riprese...Il New World Theater di New York vide interminabili file davantiai botteghini per la prima proiezione del film, Frank Sinatra ne acquistò in segretouna copia da proiettare in casa sua per visioni “private”, mentre Jackie Onassis eTruman Capote si misero in fila. Johnny Carson e Bob Hope ne parlarono nei loropopolarissimi tv-shows, così come ne parlò il New York Times. Del resto erano tempiin cui si usciva definitivamente dalla pruriginosa repressione sessuale statunitensedei '50 e dei medi '60, la società americana era letteralmente “affamata” di sesso,basti pensare al clamore suscitato negli U.S.A. da un film come Ultimo Tango aParigi, che val ben altro dell'attenzione morbosa con cui fu accolto dall'eliteradical-chic newyorkese. Sono passati circa 40 anni, sembrano 100.

Oggi basta un click a portata di qualsiasi dito per vedere fiche aperte, letteralmente. Ma questa èun'altra storia.L'uscita in Italia di Gola profonda, nel 1976, con quattro anni di ritardo rispettoall'America, coincise con la nascita delle sale cinematografiche "a lucirosse". Sarebbe tuttavia riduttivo identificare Damiano col solo Gola Profonda.Portano la sua firma altri pilastri del cinema hard, che hanno fatto la (prei)storiadel genere, tra i quali è d'obbligo citare il capolavoro assoluto “The Devil in MissJones”, girato subito dopo Gola e nettamente superiore a quest'ultimo (e col meritodi aver imposto la straordinaria maschera di Georgina Spelvin), nonché “Sex Odissey”del 1977, una vera e propria allegoria psichedelica del porno, un kolossalineguagliato, un “concept-porno”.

Nel 1991, oramai da tempo in declino ed oscuratodalle nuove leve dell'hard e dall'abbrutimento che l'industria porno americana avevasubìto nel corso degli anni '80, tentò una “reentré” proponendo con scarso successouna “nuova” Gola profonda, con protagonista la povera Moana Pozzi; i tempi però eranoirrimediabilmente cambiati, e Damiano divenuto un “dinosauro” buono giusto per lapensione. Si ritirò dunque a vita privata con l'ex-pornostar Paula Morton, che avevasposato vent'anni prima.Sia detto senza ironia: quest'uomo ha cambiato la storia delcinema, non solo quello hard.

Cellus Cocks

martedì 28 ottobre 2008

(dis)Avventure boccaccesche su un set hard improvvisato.

Tutto nasce da un annuncio su un quotidiano locale della provincia di Pisa, in cui una trentenne straniera offre – molto semplicemente, ed altrettanto esplicitamente – prestazioni sessuali. Un uomo si presenta nell’appartamento indicato, a Grosseto, e consuma l’atto, che gli costa cinquanta euro. Poi, però, i due si mettono a parlare. Lei si apre e racconta delle sue difficoltà economiche. Per risolvere la situazione lui le propone allora - genialmente, verrebbe da dire..- di girare un filmino pornografico, perché conosce un produttore, a San Miniato, che potrebbe acquistarlo. In caso dividerebbero il tutto. Lei accetta….
Il giorno dopo è tutto pronto. Lui la passa a prendere e lei si presenta con un’amica, un’altra straniera. Anche lei è interessata al progetto. I tre partono in macchina alla volta del Monte Amiata, dove, in un appartamento affittato all’uopo, li aspetta un amico dell’uomo. Cominciano le riprese. I due uomini si alternano alla videocamera mentre l’altro è ‘on stage’ con le due donne. Al termine delle “riprese” restano a dormire nell’appartamento e il giorno dopo partono per Pisa. Trenta minuti di girato, che però non entusiasmano il produttore. Dice che il film è ‘scarso’, che non va bene, che non può avere successo neppure come prodotto amatoriale. In breve, non lo compra.

Delusi, tornano a Grosseto e lui riaccompagna a casa le due donne. E a questo punto scoppia la lite, perché le due ragazze vogliono trecento euro a testa a titolo di “lucro cessante”, ovvero quello che avrebbero incassato, a loro dire, se durante il tempo perso a girare il film avessero ‘esercitato’ in proprio. L’uomo non è dello stesso parere. Inizia un violento litigio ed una delle due afferra la videocamera dell’uomo e lascia l’auto. Lui esce in strada, afferra la borsa con lo strumento per le riprese, e torna in macchina. A quel punto si materializzano dal nulla una decina di uomini, tutti stranieri, tutti amici e vicini di casa delle due donne, tutti minacciosi ed incazzati... Gli portano via la telecamera e gli sfasciano la macchina (una Mercedes, tra l’altro). Lui si vede costretto a battere in ritirata e chiamare i carabinieri, denunciando le due donne.

Ne nasce un procedimento penale a carico di queste ultime, accusate di esercizio arbitrario delle proprie ragioni; tuttavia il reato, perseguibile a querela di parte, è stato fatto oggetto di remissione di querela da parte dell’uomo, evidentemente “convinto” a desistere, con le buone o con le cattive.
Tutto questo cosa insegna? Semplicemente, che attori/rici porno non ci s’improvvisa, neppure se si lavora comunque nell’ambito del sesso; e che per girare filmati, seppur amatoriali, un minimo di professionalità è pur sempre richiesta.
Meditate, gente, meditate…

Cellus Cocks

(dis)Avventure boccaccesche su un set hard improvvisato.

Tutto nasce da un annuncio su un quotidiano locale della provincia di Pisa, in cui una trentenne straniera offre – molto semplicemente, ed altrettanto esplicitamente – prestazioni sessuali. Un uomo si presenta nell’appartamento indicato, a Grosseto, e consuma l’atto, che gli costa cinquanta euro. Poi, però, i due si mettono a parlare. Lei si apre e racconta delle sue difficoltà economiche. Per risolvere la situazione lui le propone allora - genialmente, verrebbe da dire..- di girare un filmino pornografico, perché conosce un produttore, a San Miniato, che potrebbe acquistarlo. In caso dividerebbero il tutto. Lei accetta….
Il giorno dopo è tutto pronto. Lui la passa a prendere e lei si presenta con un’amica, un’altra straniera. Anche lei è interessata al progetto. I tre partono in macchina alla volta del Monte Amiata, dove, in un appartamento affittato all’uopo, li aspetta un amico dell’uomo. Cominciano le riprese. I due uomini si alternano alla videocamera mentre l’altro è ‘on stage’ con le due donne. Al termine delle “riprese” restano a dormire nell’appartamento e il giorno dopo partono per Pisa. Trenta minuti di girato, che però non entusiasmano il produttore. Dice che il film è ‘scarso’, che non va bene, che non può avere successo neppure come prodotto amatoriale. In breve, non lo compra.

Delusi, tornano a Grosseto e lui riaccompagna a casa le due donne. E a questo punto scoppia la lite, perché le due ragazze vogliono trecento euro a testa a titolo di “lucro cessante”, ovvero quello che avrebbero incassato, a loro dire, se durante il tempo perso a girare il film avessero ‘esercitato’ in proprio. L’uomo non è dello stesso parere. Inizia un violento litigio ed una delle due afferra la videocamera dell’uomo e lascia l’auto. Lui esce in strada, afferra la borsa con lo strumento per le riprese, e torna in macchina. A quel punto si materializzano dal nulla una decina di uomini, tutti stranieri, tutti amici e vicini di casa delle due donne, tutti minacciosi ed incazzati... Gli portano via la telecamera e gli sfasciano la macchina (una Mercedes, tra l’altro). Lui si vede costretto a battere in ritirata e chiamare i carabinieri, denunciando le due donne.

Ne nasce un procedimento penale a carico di queste ultime, accusate di esercizio arbitrario delle proprie ragioni; tuttavia il reato, perseguibile a querela di parte, è stato fatto oggetto di remissione di querela da parte dell’uomo, evidentemente “convinto” a desistere, con le buone o con le cattive.
Tutto questo cosa insegna? Semplicemente, che attori/rici porno non ci s’improvvisa, neppure se si lavora comunque nell’ambito del sesso; e che per girare filmati, seppur amatoriali, un minimo di professionalità è pur sempre richiesta.
Meditate, gente, meditate…

Cellus Cocks

mercoledì 15 ottobre 2008

Mazinga Zetto 3. IL Trailer

Rose Mc Gowan la nuova gola profonda?



L'attrice americana Rose McGowan sta seriamente prendendo in considerazione diaccettare un ruolo davvero mitico: quello della pornostar Linda Lovelace, laleggendaria interprete di "Gola profonda", l'archetipo dell'hard modernouscito per la prima volta nel 1972.

Il progetto ha il titolo provvisorio di "Inferno" e dovrebbe essere direttodal regista Matthew Wilder. Le prime voci parlano di Bill Pullman nei panni di Hugh Hefner (il patron di Playboy) e di Josh Lucas in quelli del marito-padrone di Linda, il feroce Chuck Traynor.


Brunetta formosa, sexy e accattivante, la trentacinquenne Rose McGowan è una dellestar in ascesa di Hollywood e della miglior fiction tv statunitense. Sul grande schermo la si è potuta, sinora, apprezzare per la sua carica sensuale, chesi presume possa riportare nel ruolo della Lovelace. Un ruolo, questo, da sempremolto ambito, in quanto la triste parabola umana della pornostar (scomparsa,ricordiamo, in un incidente stradale nel 2002) sembra fatta apposta per stuzzicaregli appetiti pruriginosi ed ipocriti del cinema mainstream: in proposito vale la penadi ricordare che numerosi progetti, successivamente abortiti, di riduzionicinematografiche della star di "Gola Profonda" sono più volte sorti inpassato, coinvolgendo per il ruolo di protagonista attrici del calibro di Angelina Jolie o Meg Ryan.

lunedì 6 ottobre 2008

Mazinga zetto 3. Prime indiscrezioni.

Ciao a tutti.

Come noto è da qualche tempo che stiamo lavorando al terzo episodio di Mazinga Zetto 3. Nel giro di questa settimana speriamo di essere in grado di mostrare il promo del''episodio che trasmetteremo in antepirima insieme ad altri filmati e doppiaggi inediti ( questa volta ci abbiamo provato anche con il promo di un famoso film) e il 30 novembre al Jambalive di Rapallo.

Nel terzo episodio di Mazinga Zetto la sigla è stata affidata a Edo Rossi che ne ha effettuato una rilettura punk dopo quella DeAndreana di "Napo" Napolitano e la prima fedele all'originale curata dai Bishoonen che hanno genovesizzato il testo.

Siamo già in grado di potervi annunciare al presenza di un very special guest tra le voci che hanno doppiato Mazinga Zetto insieme a noi. Visto il grande successo delle due precedenti edizioni abbiamo voluto cercare di fare le cose in grande e siamo riusciti ad avere il grande Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le storie tese, che si è gentilmente prestato al servizio di mazinga zetto!

A presto nuovi dettagli.

mercoledì 24 settembre 2008

CIAK SI GIRI

Giugno 2008. Questa data sarà ricordata a lungo dai cultori della TV erotica e della stessa storia del piccolo schermo: su FX, canale 113 di Sky, ore 23.20 va in onda il primo episodio di Ciak, si giri!. Bastano i primi minuti per capire che stiamo assistendo alla realizzazione di un progetto del quale il regista porno Leo Salemi, artigiano dell'hard legato alla “vecchia scuola”, aveva parlato più volte.


I minuti passano e questa docu-comedy, come viene definita dagli addetti ai lavori, mette in scena uno spettacolo che, fra il serio, il faceto ed il grottesco, rischia di essere il quadro più veritiero mai passato in tv sulla maggior parte delle produzioni hard piccole e medio-piccole. Italiane, ovviamente, perché i caratteri messi in scena sono un campionario di tic del Bel Paese Porno cui il pubblico non tarderà ad affezionarsi. Si tratta, in sintesi, di un film sul film, nel quale si documenta la vita in trasferta di una scalcagnata troupe porno-cinematografica, capitanata dallo stesso Salemi, (basti un titolo: L’albero delle zoccole. Per somma ironia della sorte, Salemi è bergamasco, proprio la provincia nelle cui campagne è ambientato l'originale di Ermanno Olmi!).


Così facciamo la conoscenza di Cico, produttore esecutivo stressato e stressante; Franco, tuttofare degli anni d’oro della commedia all’italiana; Barbara, assistente ultima ruota del carro; Vittoria Risi, astro nascente del porno italico; e molti altri personaggi degni di restare in memoria. La particolarità della “docu-fiction” sta però nel fatto di assistere ad un programma ibrido: una troupe documenta (e declina in commedia, grazie al montaggio e ai contenuti aggiuntivi) la realtà di una produzione hard che fa il casting, sceglie le location, prepara le attrezzature, ma soprattutto gira dell'autentica pornografia.


Le telecamere che lavorano per la TV trovano gli angoli più curiosi per non riprendere ciò che non si può far vedere, e ogni tanto si spengono; quella di Salemi non si spegne mai e il risultato finale, dal punto di vista dell’hard, è sorprendente. Più vero del vero, la morbosità dello spettatore hard medio viene estremizzata dalle scene di sesso intervallate ai momenti di relax dove ogni componente della troupe, soprattutto le attrici, svela il proprio lato umano più autentico. Insomma, una nuova frontiera per le seghe casalinghe.
Cellus Cocks

martedì 16 settembre 2008

Addio a Stefano Rosso


TOP 20 ITALIAN RECORDS – Prima Parte

Da molto tempo mi sto documentando sulla musica italiana ed ho recuperato molto materiale catalogato per genere. Dalla new wave degli Art Fleury al rock progressivo degli Zauber c’è un sottobosco in perenne fermeto. Pur essendo consapevole dei limiti e delle ovvie omissioni ho voluto comunque stilare una mia personale classifica dei 20 migliori album alcuni dei quali vere e proprie “perle sonore” come Una Storia Disonesta di Stefano Rosso un cantautore con la “R” più moscia di quella di Nino Buonocore.



Nel 1976 incise l’LP “Una storia disonesta”, un gioiellino poco noto al grande pubblico se non per la titletrack che ebbe un certo successo anche per la storia al limite del lecito che vi si raccontava. Tutto il disco è comunque affascinante e rispecchia un epoca trasudante politica, eccessi, flussi e riflussi. Tra le composizioni vanno menzionate “Letto 26” “Girotondo” e “La Banda degli Zulù” che racconta la vita di una piazza popolata dai personaggi più disparati tutti protesi nella ricerca di un posto al sole. Le musiche sono molto semplici, ma ben curate e su queste il cantautore romano innesta i suoi testi che nulla hanno da invidiare a quelli di un Ivano Fossati o di un Francesco Guccini.



Proprio oggi Stefano Rosso se ne è andato a far compagnia agli angeli che allieterà senz’altro coi suoi versi scanzonati nella speranza che il mondo dei vivi gli tributi finalmente il successo che merita.

Rob Barrel

(...e domani sereno
volero' in braccio a Dio
tra i papaveri e il treno
perche' la' e' il posto mio. )

mercoledì 10 settembre 2008

God Damm the gundun

Registrato in un viaggio in Francia nel 2002, praticamente appartenete alla categoria "bernarda trip", categoria cinematografica bernardesca dalla quale non sempre escono posati documentari sulle meravilgie locali, ma le varie asperità incontrate nel tentativo di conquistare la parte femminile del Paese visitato.

lunedì 8 settembre 2008

Sesso o esse


Non solo il gioco d'azzardo, lo shopping compulsivo, le dipendenza più varie da internet: anche il sesso procura dipendenza e a soffrirne, secondo una stima, sarebbero oltre un milione e mezzo di italiani.


La notizia di per sé non è proprio una novità, sin dai tempi di Michael Douglas e della sua smania di scopare almeno 10 volte al giorno (per la quale venne ricoverato in una clinica specifica), si parla dell’esistenza di sindromi di questo genere.


Secondo quanto compare dal sito della Siipac, la società italiana di intervento sulle patologia compulsive, tuttavia, nel nostro Paese questo particolare tipo di patologia è in costante aumento e sta raggiungendo livelli di diffusione preoccupanti. Sono coinvolti sia uomini che donne (beato chi le incontra, ndr), ma sono più gli uomini ad essere dipendenti dal sesso. Si parla di una percentuale di 70-80% di uomini e 20-30% di donne. Il dato nazionale, sempre secondo stime, si aggira intorno all'1-3% di persone adulte dipendenti dal sesso.


La malattia si manifesta con fantasie erotiche che aumentano esponenzialmente, il comportamento è incontrollabile nonostante le conseguenze negative in famiglia, nel lavoro, nel campo sociale o problemi legate alle malattie a trasmissione sessuale. "All'inizio della terapia - si legge nel sito - è necessario che i pazienti stiano per 90 giorni in astinenza totale dal sesso" ed è utile "lavorare anche con i familiari".


Riteniamo che ci sia poco da ridere: il sesso è bello ma se diventa pura compulsione nervosa perde fascino, oltre a diventare dannoso per sé e per gli altri (spesso dietro a disturbi di questo genere si celano le motivazioni di stupri e/o molestie).

lunedì 1 settembre 2008

Bernarda news

Ci scusiamo con tutti voi se abbiamo latitato in questo periodo, ma tra vacanze, impegni, viaggi, addii al celibato, matrimoni e scherzi a i matrimoni, non siamo riusciti a mantenere alto il livello di interazione.
Tuttavia il blog come avete potuto notare è tornato attivo e vi assuicuriamo che posteremo di nuovo i nostri articoli, con la regolarità di chi si stravolge di bifidus attivo.

Questo autunno torneremo con le nostre serate nelle quale vi proporremo nuovo doppiaggi genovesi che abbiamo realizzato, tra i quali non mancherà il terzo episodio di Mazinga Zetto che stiamo ultimando di scrivere.

Vi invitiamo a tenervi aggiornati anche sul nostro canale di Youtube http://it.youtube.com/user/BernardaProd. L'ultimo video pubblicato, immortala il nostro amico Napo mentre canta la Deandreana "IL Giudice" sul palco con Enrico Ruggeri.

A presto.

Berny Staff.

A presto. Berny Staff.

QUANDO L’HARD ED IL MAINSTREAM SI INCONTRANO




E’ recentissima la (clamorosa) notizia secondo cui Angelina Jolie (star che non ha bisogno di presentazioni) avrebbe chiesto consiglio alla pornoattrice Tera Patrick per interpretare il ruolo di Catwoman nel prossimo Batman. Come ha rivelato il “New York Post”, Tera e Angelina sono amiche e si tengono in contatto via email, hanno lunghe conversazioni sul sesso e dopo aver visto le notizie su questo nuovo ruolo, la figlia di Jon Voight ha chiamato la Patrick e le ha chiesto cosa ne pensasse. La Patrick ha una conoscenza talmente approfondita sull'argomento, che la Jolie ha esclamato: "Dovresti farlo tu!". Fatto sta, quindi, che la star Angelina e la (porno)star Tera sono amiche. Figlia di madre thailandese e padre americano (con ascendenze anglo-danesi), Linda Ann Hopkins Shapiro — vero nome di Tera Patrick — è nata il 25 luglio 1976 in Montana; viene unanimemente considerata una delle più affascinanti e ficone pornoattrici di tutti i tempi, ed ogni giorno milioni di aficionados si distruggono di seghe al sol vedere la sua più casta foto. Non sono in pochi a riconoscere alla Patrick una capacità di far alzare il cazzo nettamente superiore alla (pur bella) collega mainstream. Chissà cosa ne pensa Angelina, il cui debole per il gentil sesso (celebre la sua lunga relazione omosessuale con una collaboratrice di origini orientali) è cosa assai nota alle cronache…

Cellus Cocks

lunedì 21 aprile 2008

Sextoys


A Londra, Parigi, New York, Madrid e Barcellona le boutique più progressiste hanno già da tempo in vendita i nuovi oggetti del desiderio del pubblico femminile (e non solo): i c.d. “sextoys”, oggetti a sfondo sessuale dalle forme e dagli utilizzi più fantasiosi. L’onda lunga ha ovviamente raggiunto anche il nostro paese: dopo l’ingresso della linea “Play” della Durex (già noto marchio di profilattici) nelle farmacie, i giocattoli sessuali giungono ora alla grande distribuzione, Coin e Rinascente incluse! La Coin milanese si è attrezzata per prima approntando al proprio interno la “Paradise Lunge” dove, oltre all’intimo sexy, si trovano prodotti per il corpo commestibili, kit per lo spogliarello, manette sadomaso e copri-capezzoli, ma anche frustini e bambole gonfiabili sino ad arrivare ai famigerati cazzi di gomma e/o plastica... Sono nati persino dei distributori automatici: la linea My-yoyo sta facendo il suo ingresso nelle toilette delle signore dei locali più trendy (partendo, come sempre, da Milano) fino ai centri benessere. Nei distributori è possibile scegliere tra diversi prodotti: il gioco dei dadi dell'amore, il vibratore da viaggio, l’anello vibrante, il gel lubrificante, le boules de geisha (per tonificare i muscoli perineali) e la papera vibrante waterproof per farsi i ditalini sul bidet.

Per capire la portata del fenomeno dei giocattoli erotici basti pensare che alla fine del 2004 solo il 7% delle italiane dichiarava di utilizzare un vibratore, contro il 45% di inglesi, americane e australiane. Ora il 67% delle donne italiane sa cosa sono, il 4% li usa da sola, il 28% li usa in coppia. Circa sei su dieci (58%) pensano sia eticamente accettabile la presenza nei negozi tradizionali di accessori per migliorare la vita sessuale.
Insomma sembra finita l’era dei vecchi sexy-shop senza vetrine, frequentati quasi esclusivamente da un pubblico maschile di segaioli e/o pervertiti. Perfino le star sono state avvistate a fare shopping proibito, come Gwyneth Paltrow (che fa tanto la santarellina, ma evidentemente ama il salame come tutte), Madonna (qui nessuna sorpresa, invece), o l’antipaticissima coppia Victoria e David Beckham (con quest’ultimo particolarmente interessato a mutandine femminili e lingerie da donna, da indossare sotto i propri abiti..). L’aspetto che colpisce maggiormente è che molte delle boutique che vendono i sextoys sono frequentate da giovani coppie alla ricerca di qualche emozione in più, a dimostrazione che questi accessori possono spesso diventare un divertente gioco di coppia.

Che dire? De gustibus..

giovedì 17 aprile 2008

SESSO A LOURDES?

Quando i genitori non ci sono (a casa) i giovani ballano è un luogo comune ed il titolo di una commedia con un imberbe Tom Cruise. Ciò valeva per i giorni che furono in quanto il ballo - un tempo addirittura proibito - ha lasciato spazio un più generico s-ballo. L’eufemismo danzereccio sottende ai peggiori intrecci drugo-erotici su i quali si è scritto e cantato a più non posso. Pochi invece si sono chiesti quali fossero i luoghi frequentati dai genitori mentre la casa si trasformava in un “inferno dei sensi”.
Tempo fa un caro amico mi ha confidato di aver sondato per la prima volta la fidanzata approfittando di un viaggio a Lourdes della madre, e giusto l’altra sera un esperto di fica transnazionale sosteneva che la cittadina francese fosse diventata un ottimo luogo d’approccio. Chiesi lumi e l’esperto mi spiegò che oltre alle migliaia di fedeli, giungono a Lourdes decine di giovani accompagnatori da ogni parte d’Europa e del mondo. Questi - dopo un viaggio di preghiera - muoiono dalla voglia di assaggiare la carne e si tuffano nei localini del centro. Forse ci aveva visto giusto l’ateo convinto Alessandro che quest’estate ha rifiutato di unirsi a noi per visitare il Messico e si è incamminato verso un altro luogo di culto: Santiago.

Rob Barrel

lunedì 31 marzo 2008

BULLDOZER: WRESTLER AL PESTO!

’heavy metal italiano ebbe quali suoi indiscussi pionieri i Vanadium di Pino Scotto, i Fil Di Ferro, i Negazione di Neffa, i tigullini Necrodeath ma soprattutto i milanesi Bulldozer. Durante una ricerca di qualche filmato relativo a quest’ultimo gruppo mi sono imbattuto in un personaggio davvero Heavy e vagamente Trash Metal: Bulldozer è lo pseudonimo di Maurizio Repetto, genovese e campione italiano di Wrestling.

Mi appassiono immediatamente al conterraneo e ne studio attentamente le mosse in allenamento



per poi vederlo affrontare sul ring il suo antagonista, ovvero Italian Warrior un gondoliere veneziano vagamente assomigliante ad He-Man.


Mi appassiono all’incontro e sbrodo letteralmente nel vedere il mio idolo prendere a martellate il fighetto lacustre. Letteralmente invaghito della possanza di Maurizio vado oltre e realizzo che grandi testate giornalistiche si sono già interessate al fenomeno. Trovo, infatti, una sua intervista a “Studio aperto”




e presentato dal suo manager Nino Baldan ed al cospetto del pietrificato mascellone di Beautiful assisto ad una sua esibizione a “Buona Domenica”



Nulla posso rimproverare al mio nuovo eroe se non la pettinatura sfoggiata a Canale 5 che si addice maggiormente ad una troia di bassa lega piuttosto che ad un wrestler di tale spessore.

Rob Barrel

martedì 25 marzo 2008

TRICARICO Vs. BENVEGNU’

Lo scorso mese sono usciti due cd che hanno ottenuto buoni consensi da parte della critica specializzata. “Le labbra” di Paolo Benvegnù e “Giglio” di Francesco Tricarico. Dal primo - opera dell’ex leader degli Scisma – state alla larga. A fatica, infatti, sono arrivato alla fine di undici inutili e pretenziose tracce, verbose oltre l’inverosimile non aggiungono nulla all’italia melodica ed anzi ne fucilano le ultime speranze che qualcuno vorrebbe anche autorali.


“Giglio” di Tricarico è stata una sorpresa a dire il vero inaspettata. Dopo due dischi ancora acerbi ed un solo vero successo alle spalle (Io sono Francesco – Puttana la maestra) lo scapigliato milanese sforna un disco nel quale rieccheggiano liriche azzeccate che frullano il primissimo Vasco Rossi assieme a Samuele Bersani ma anche Alberto Camerini ed Adriano Celentano. Su tutte spica il gioiellino “Oroscopo” molto più incisiva della sanremasca “Una vita tranquilla” ed eternità che racchiude una frase semplice e meravigliosa “Poi un giorno mi dirai che un figlio nel tuo ventre sta crescendo già e siccome io non sono Dio certamente sono il suo papa’".
Rob Barrell

giovedì 20 marzo 2008

Nuovo video Bernarda su you tube. Cavalli si nasce.


I Cavalli Marci ripresi senza sosta dalla Bernarda Prod - Action per 24 ore sul palco del Nessundorma a Genova

lunedì 17 marzo 2008

STAY AWAY FROM IRINA AND PARANOID PARK


Solleticato dai giudizi positivi di più d’un critico ho deciso di investire tre orette nella visione di due pellicole ripugnanti:

IRINA PALM di Sam Garbaski con Marianne Faithfull e PARANOID PARK di Gus Van Sant.


Il primo narra la storia di una nonna che si improvvisa masturbatrice a pagamento in un locale osè, per rimediare le sterline necessarie alle cure del nipotino in fin di vita. Tralsciando ogni giudizio sul plot, ciò che ho trovato agghiacciante è l’interpretazione della Faithfull. L’ex groupie e fidanzata in multiproprietà di tanti Beatles & Rolling Stones mantiene la stessa espressione per tutto il film, sia che meni cazzi o che consoli il bimbetto malato.


Di peggio è riuscito a fare solo Tom Hanks! Per quanto riguarda Paranoid Park (Premiato dalla Giuria di Cannes!!) non succede assolutamente nulla per tutto il film ambientato in un skateboard park dove il giovane Gabe Nevins si trova invischiato in un omicidio. Se si eccettua la scena dell’interrogatorio che ha una buona resa grazie anche alla – questa volta ottima – interpretazione del protagonista ed a quella della vittima che ridotta a torsolo umano si accomiata dal mondo strisciando, il resto è pura noia anche se d’autore!


Il trailer di Irina Palm




Il trailer di paranoid park

Rob Barrell

mercoledì 12 marzo 2008

IL FESTIVAL DEI DINOSAURI STEMPIATI






Nel 1987 i ragazzi della seconda C del Liceo scientifico Nicoloso da Recco erano più interessati all’Heavy Metal che alle equazioni. Ricordo ancora quando il caro Gerry Zardi mi mise in mano un nastro che gli era appena arrivato dagli USA sul lato a c’era il lato b) di “Mechanical Resonance” dei Tesla e sul lato a) il lato b) di “Appetite For Destruction” di un gruppo che si faceva chiamare Guns’n Roses.



Lo ascoltai e rimasi folgorato da “Sweet child of mine” e dalle altre 5 perle di Axl e compagni. Ho passato almeno due anni nella vana ricerca del vinile o almeno di una copia di esso, ma sembrava che nessuno conoscesse quel curioso gruppetto di street metal. Finalmente nel 1989 a due anni esatti dalla pubblicazione, “Appetite” uscì in Italia ed i video di “Welcome to the jungle” e “Paradise city” proiettarono la Band in vetta alle classifiche, mentre Videomusic fu invasa da uno stuolo di gruppi New Glam. Immediatamente fu coniato il termine Hair Metal per definire queste band che cantavano esclusivamente di ciukke e scopate. I primi furono i Motley Crue di Tommy Lee del quale non possiamo dimenticare quel gran pezzo su cui ha lavorato tanto e bene la moglie Pamela Anderson. Come dimenticare gli L.A. Guns del chitarrista Tracii Guns una delle formazioni primordiali dei GnR, i Cinderella, i Faster Pussycat, i Warrant e gli Skid Row di Sebastian Bach, che nel 1991 raggiunsero il primo posto nelle classifiche di Bilboard con l’LP “Slave to the grind”.

Questi come si chiamano non me lo ricordo

Questo fu uno degli ultimi fuochi dell’Hair Metal di lì a spazzato via dalla malinconia del “grunge seattleiano”. Oggi alcuni di questi gruppi continuano a suonare in oscuri “pubbetti” in attesa dell’annuale raduno al “Rocklahoma Festival” dove imbolsiti ma ancora cotonatissimi si esibiscono davanti a migliaia di fans che giungono da ogni parte del mondo per rivivere sprazzi di giovinezza Rokkenrolle!

La prima edizione del festival si tenne lo scorso anno in Oklahoma appunto con band del calibro di Britny Fox, Vince Neil, Slaughter, Skid Row, Quiet Riot, LA Guns, Twisted sister, Rhyno Bucket, Faster Pussicat, Great White, Poison ecc, che grazie anche a questo festival si sono rimessi un po' in attività.



Quest'anno il bill è un po' più per palati fini, ma ci sono diverse chicche come la reunion dei Triumph, quella dei Warrant con il loro cantante storico Jani Lane, il ritorno dei Cinderella e dei Kix, sfortunati per essersi sciolti poco prima che il fenomeno esplodesse.

Questi i nomi confermati a d oggi.
Venerdì 11/07: XYZ, Armored Saint, Kingdom Come, Night Ranger, Extreme, Triumph.
Sabato 12/07: Pretty Boy Floyd, Every Mother’s Nightmare, Tora Tora, Black N Blue, Trixter, Kix, Warrant featuring Jani Lane e Cinderella.
Domenica 13/07: Axe, Beautiful Creatures, Zebra, Lynch Mob, Tesla

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giovedì 6 marzo 2008

La rinascita del cinema statunitense?

Quante volte, con ciclica regolarità, sentiamo risuonarci nelle orecchie la frase di cui sopra, magari gabellataci da bocche interessate..? Va da sé che, altrettante volte, trattasi di fuochi di paglia o di ingiustificati trionfalismi, ben presto smentiti da eventi di segno nettamente contrario a quanto auspicato. La premessa è necessaria per fugare ogni dubbio circa il mio scetticismo su giudizi troppo affrettati, che in questi giorni accompagnano (spesso a sproposito) due pellicole delle quali parecchio si discute: non dirò, quindi, che No Country For Old Men e There Will Be Blood (quasi un gioco di parole fonetico, quest’ultimo) rappresentano l’attesa “rinascita” artistica del cinema statunitense popolare; mi limiterò a dire che sono due ottimi, anzi due grandi film. Si tratta di opere che non avrebbero sfigurato – udite udite – accanto ad alcuni dei titoli migliori delle più rinomate stagioni anni ’70 (il che è tutto dire!)



Il rischio che io incorra – a mia volta – in un giudizio troppo affrettato, perché orfano di quella prospettiva temporale che, sola, deve presiedere a qualsiasi giudizio di merito, pare scongiurato proprio dall’architettura (formale, tematica, psicologica) delle pellicole in oggetto; una struttura così sorprendentemente assimilabile a quella di tanti capolavori appartenenti alla golden age del new american cinema, da far affiancare – senza tema di scandali – i nuovi lavori dei Coen Bros. e di Paul Thomas Anderson a cotanti predecessori.





Vi chiederete, dopo tanti discorsi, perché non parlo più diffusamente di questi film. Semplicemente perché, come detto, già troppo se ne sta discutendo: il mio unico, accorato, consiglio è quello di correre a vederli nel loro ambiente naturale (la sala cinematografica), prima che gli inesorabili meccanismi del mercato li confinino entro schermi in grado di inficiarne fatalmente l’imponente forza espressiva. Amen.



Cellus Cocks

martedì 4 marzo 2008

L’ISLANDA DEI SIGUR ROS e di un NAPOLETANO

Non è facile accostarsi all’arte ed alle atmosfere rarefatte del gruppo islandese dei Sigur Ros. Io ci provo da anni e devo ammettere che pur avendo vissuto per tre mesi a Reykjavik e quindi assaporato gli umori dell’isola di ghiaccio e di fuoco, riesco difficilmente a digerire un intero disco della band. Così non è stato con il documentario Heima (a casa) che racconta il tour del gruppo nel paese d’origine e che - partito dalla capitale - va a toccare villaggi microscopici e luoghi fuori da qualsiasi rotta geografica.

Insomma, i Sigur Ros hanno voluto omaggiare la loro terra e tutti i coinquilini di una landa apparentemente inospitale, ma affascinante come poche al mondo. Durante la mia permanenza in loco - dovuta al progetto Erasmus - ho conosciuto qualche straniero che là si era sistemato. Tra questi un napoletano che per un curioso scherzo del destino vi si era trasferito e che durante una cena a casa sua mi raccontò di quando alla fine degli anni sessanta fece scalo a Reykjavik mentre era diretto a New York.

Lì fu costretto a passare la notte per una avaria al motore dell’aereo e quella fu la prima di tutte le notti di lì a venire: si innamorò di una ragazza e mise al mondo tre creature mezze islandesi e mezze partenopee. Quando gli chiesi se ha nostalgia dell’Italia e di Napoli in particolare, lui mi guardò dritto negli occhi e mi disse che “gli Italiani vivono per gli occhi degli altri mentre gli islandesi vivono e questo gli basta”. Intesi che non sarebbe più tornato e mi piace immaginarlo con la famiglia intera ad uno dei concerti dei Sigur Ros dei quali non perdete almeno il trailer di “Heima”



giovedì 28 febbraio 2008

lunedì 25 febbraio 2008

Elio e gli Studentessi.

Qualche giorno fa ho acquistato “Studentessi” l’ultima fatica di Elio e le Storie Tese l’ho ascoltato e sono rimasto come al solito spiazzato da più di un’ora d’armonia e minchiate. L’ho riascoltato più volte e me ne sono invaghito. Fin dagli esordi del complessino ogni lavoro non mi ha mai convinto al primo ascolto, ma col tempo mi ci sono affezionato. Così fu per “Craccraccricrecr” e “Eat the Phikis”. Quest’ultimo l’ho addirittura riscoperto col tempo ed è diventato uno dei miei preferiti. Oltre all’immortale “Tapparella” e a “T.V.U.M.D.B.” contiene un manifesto dell’anti-politica: “La Terra dei Cachi”. Fu presentata a Sanremo tra lo stupore dei fans del gruppo che dovettero subito ricredersi per le mirabolanti performances della band e per il messaggio assolutamente “Contro tutti & tutto”.

Il gruppo vinse Sanremo, ma un broglio evidente ed ancora impunito li relegò al secondo posto e mi piace pensare che quel momento fu il punto di partenza per ciò che oggi si intende per Anti-Politica e che ha trovato espressione nel Blog di Beppe Grillo.
Nel suggerire al comico genovese di utilizzare proprio “La Terra dei cachi” come inno del movimento, ricordo con piacere che nel 1996 c’eravamo pure noi tra gli inviati più o meno accreditati del Festival di Sanremo dove convincemmo proprio Elio a concederci un’intervista convinto di finire a “Il Laureato” un programma “cult” condotto da Piero Chiambretti. Il video realizzato fu invece trasmesso dal programma di Italia 1 “8mm” con il quale realmente collaboravamo. Anni dopo ne abbiamo realizzato una nuova versione alternando l’intervista ad Elio ad una con Roberto Freak Antoni degli Skiantos e padre putativo degli Elii



Rob Barrel

IL punto sul punto..."G"


UN DURO COLPO E’ STATO INFERTO ALLA FRIGIDITA’.

Il punto 'G', leggendaria icona dell’orgasmo femmineo, fantomatica Chimera di stuoli di femministe e studiosi, materia di seghe mentali (e non..) per milioni di persone in tutte le epoche, ESISTE.


La notizia non sta tanto nella sussistenza dell’agognata area corporea cui le donne devono le sfumature più intense del loro piacere sessuale, quanto nel fatto che essa è stata – per la prima volta, e grazie agli inesausti studi di un ricercatore italiano (vorrà pur dire qualcosa, la nazionalità..) – INDIVIDUATA ed analizzata.


Addirittura, il punto in questione è stato 'fotografato', localizzato in un piccolo spazio tra uretra e vagina, di spessore abnorme. I risultati della ricerca (svolta su un gruppo di volenterose volontarie) sono stati pubblicati sul prestigioso Journal of Sexual Medicine. Per individuare questo particolare anatomico, che consente alle donne di godere del famigerato 'orgasmo vaginale', l’equipe guidata dallo studioso ha utilizzato l'ecografia transvaginale, un esame per dire il vero molto comune.


E’ stato chiesto alle volontarie sottopostesi alla ricerca se avessero orgasmi vaginali, ed è stata loro analizzata l’anatomia dei rispettivi anfratti vaginali. Le più “goduriose” sono risultate le donne col maggior inspessimento della parete tra uretra e vagina."Abbiamo dimostrato con certezza l'esistenza del 'punto G' in alcune donne. E anche la possibilità di individuarlo in maniera semplice, con un banale ecografo. Ora si può parlare di sessualità femminile con maggiore cognizione di causa e approfondire la ricerca su un terreno più concreto", commenta felice il Prof. Emmanuele Jannini, che si dice soddisfatto anche "perché, con questa ricerca, finisce l'epoca della sessuologia basata sulle opinioni. Abbiamo dimostrato che le donne hanno caratteristiche diverse tra l'una e l'altra. Ora potremo capire, per esempio, quante sono le donne che hanno il punto 'G'". Non solo. Si potrà, in alcuni casi, anche 'curare' la mancanza di orgasmo vaginale. "Stiamo osservando - continua Jannini- che il punto 'G' è sensibile al trattamento ormonale. Dunque, nelle donne che hanno un punto 'G' atrofico per una carenza ormonale, sarà possibile intervenire". Ci sono, infatti, donne che hanno livelli bassi di testosterone benché possano vantare il c.d. punto 'G' come individuato dai predetti studi: tuttavia, a causa della carenza ormonale, il punto 'G' si 'spegne'. "


E queste pazienti [cui oltre al danno – incapacità di raggiungere l’orgasmo – si aggiunge la beffa – loro il punto G ce l’hanno!] - dice ancora Jannini - le possiamo curare con gli ormoni". Ci sono però anche donne che non hanno questo 'interruttore del piacere' "e su questo è impossibile intervenire. Ne loro caso - dice l'Esperto - sono possibili solo i classici orgasmi clitoridei". La ricerca comunque prosegue, e l'equipe del professor Jannini sta osservando come il punto 'G' cambia nelle varie fase del ciclomestruale, nelle donne che prendono la pillola, nelle donne irsute (sempre piaciute..) con troppo testosterone, e in quelle con poco ormone. "Avremmo così un quadro di riferimento ancora più preciso", conclude Jannini.
In ogni caso, oggi è stato inflitto un duro colpo alla malattia del millennio: la frigidità.

giovedì 7 febbraio 2008

È morta l'ex pornostar Lollipop



Dal corriere:

Trovata in casa sua, a Roma, dalla madre. Era testimonial della Fiorentina sull'emittente Conto Tv


Federica Gori con l'amica Maya
ROMA - Su Conto Tv la Fiorentina aveva il volto di Federica Gori, in arte Lollipop. Aveva, perché la ex pornostar, 38 anni (vero nome Maria Federica Besesti), è stata trovata morta martedì mattina in casa sua, a Roma in zona Olgiata. Per prima l'ha vista la madre. Preoccupata perché non la sentiva da ore è entrata nella sua casa: la ragazza era stesa sul letto, davanti alla tv accesa. Era già morta e accanto a lei c'erano i suoi quattro cani. Giovedì è stata effettuata l'autopsia al Policlinico Gemelli di Roma ma i risultati dell'esame verranno comunicati alla madre tra 60 giorni. Un'ipotesi che pare verosimile è che sia morta per un attacco cardiaco. I funerali potrebbero svolgersi sabato.

mercoledì 6 febbraio 2008

Hey Dina!

Ecco finalmente on-line "Hey Dina" il nuovo cartone animato in genovese scaturito dallo "Zetto Team" (Bernarda ProdAction + Bishoonen), presentato la scorsa settimana al Checkmate di Genova. Questo è il promo con tanto di sigla e sottotitoli.. a breve i singoli episodi.




http:bernardavideo.blogspot.com

lunedì 4 febbraio 2008

American Gangster (?)




Il fatto che da più parti si sia gridato al quasi miracolo, al ritorno del "Padrino", al "filmone come non se ne vedevano da tempo" per l'ultimo lavoro di Ridley Scott, è più eloquente d'ogni altra considerazione circa lo stato in cui versa il cinema popolare statunitense di genere odierno. American Gangster ricorda, da questo punto di vista, il caso di "The Departed" lo scorso anno: opere "anabolizzate" dai media, da critici prezzolati e/o col prosciutto sugli occhi, da spettatori infra25enni con una cultura cinematografica da barzelletta; in realtà, pellicole assolutamente sopravvalutate (specie quella di Scott), che, in quanto dirette da due riconosciuti autori dai quali è lecito attendersi sempre il massimo, sono state promosse oltre ogni loro ragionevole merito artistico al rango di capolavoro (termine tanto più usato, quanto le occasioni per utilizzarlo si sono ormai ridotte).


Il film narra in maniera pedestre e convenzionale l'ascesa del boss di colore Frank Lucas (un improbabile Washington), contrappuntandolo al poliziotto incorruttibile - ma puttaniere - con matrimonio fallito - e tanti problemi personali - che sogna di fare l'avvocato (un insopportabile Crowe). Una sagra delle ovvietà e del già visto; Scott spiega tutto per filo e per segno, poi lo ripete alla nausea e infine lo ribadisce, confeziona "complessità" psicologiche precotte, fa excursus storici grossolani e tirati via semplicisticamente, prende lo spettatore (sprovveduto) per mano e lo conduce sano e salvo alla fine senza scossoni. Una fine, peraltro, talmente "tirata via" da risultare quasi fastidiosa: Washington costruisce un impero economico basato sullo spaccio, poi lo beccano, 4 minuti 4 di schermaglie verbali con Crowe, e poi pacche sulle spalle ed ammiccamenti, con conseguente collaborazione per salvarsi il culo dall'ergastolo. Che delusione.


lunedì 21 gennaio 2008

Bernarda ProdAction al Checkmate di Genova


Mercoledì 30 gennaio 2007


al CHECKMATE CLUB,
via Trebisonda 27, Genova



Bernarda ProdAction



Videoscorribande tour




Dalle ore 21 proiezione di alcuni dei grandi classici del gruppo di videoamatori che da anni confeziona scherzi ai vip e videoviaggi sbandati. Durante la serata si tornerà a parlare della carriera del grande new melodic rocker Pasquale Acampora con microset acustico e sul filone del successo ottenuto dalla saga Mazinga Zetto, il promo di una nuova opera animata, doppiata in genovese, Hey Dina!


Rob e Edo durante una tappa del Videoscorribande tour al Lemon di Genova nel 2005



More info
info@bernardaweb.com

http://www.bernardaweb.com/



giovedì 17 gennaio 2008

I MIGLIORI FILM DEL 1971

Cellus Cock ha redatto la classifica del 1971
Potete commentare e discuterne con il nostro poderoso autore.


I) Arancia meccanica (A Clockwork Orange), di Stanley Kubrick; con: Malcolm McDowell - Michael Bates - Adrienne Corri - Patrick Magee.

II) L'ultimo spettacolo (The Last Picture Show), di Peter Bogdanovich; con: Timothy Bottoms - Jeff Bridges - Ben Johnson - Cybill Shepherd - Ellen Burstyn - Cloris Leachman - Eileen Brennan - Randy Quaid - Sam Bottoms - Clu Gulager.
III) I compari (McCabe and Mrs. Miller), di Robert Altman; con: Warren Beatty - Julie Christie - René Auberjonois - Shelley Duvall.
IV) Il braccio violento della legge (The French Connection) di William Friedkin; con:Gene Hackman - Fernando Rey - Roy Scheider.
V) La notte brava del soldato Jonathan (The beguiled), di Don Siegel; con: Clint Eastwood - Geraldine Page – Jo Ann Harris.
VI) I diavoli (The Devils), di Ken Russell; con: Vanessa Redgrave - Oliver Reed - Dudley Sutton - Max Adrian - Gemma Jones.
VII) Le due inglesi (Les deux Anglaises (et le Continent)), di Francois Truffaut; con: Jean-Pierre Léaud - Kika Markham - Stacey Tendeter - Georges Delerue.
VIII) Cane di paglia (Straw Dogs) di Sam Peckinpah; con: Dustin Hoffman - Susan George - Peter Vaughan - T.P. McKenna - David Warner.
IX) Morte a Venezia, di Luchino Visconti; con: Dirk Bogarde – Silvana Mangano – Marisa Berenson – Romolo Valli – BjÖrn Andersen.
X) Attenzione alla puttana santa (Wernung vor einer heiligen hutte), di R.W. Fassbinder; con: Hanna Schygulla – Eddie Constantine – Lou Castel – R.W. Fassbinder.
XI) Harold e Maude (Harold and Maude), di Hal Ashby; con: Ruth Gordon - Bud Cort - Vivian Pickles - Cyril Cusack.
XII) Walkabout, di Nicolas Roeg; con: Jenny Agutter – Luc Roeg – David Gulpilil.
XIII) Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo (Dirty Harry) di Don Siegel; con: Clint Eastwood - Andrew Robinson - Harry Guardino - Reni Santoni - John Vernon.
XIV) Strada a doppia corsia (Two-Lane Blacktop), di Monte Hellman; con: James Taylor - Dennis Wilson - Warren Oates - Laurie Bird - Harry Dean Stanton - David Drake - Melissa Hellman
XV) E Johnny prese il fucile (Johnny got his gun), di Dalton Trumbo; con: Donald Sutherland – Jason Robards.
XVI) Panico a Needle Park (The panic in needle park), di Jerry Shatzberg; con: Al Pacino- Kitty Winn - Raul Julia.
XVII) Duel, di Steven Spielberg; con: Dennis Weaver - Tim Herbert - Charles Peel - Eddie Firestone
XVIII) Minnie e Moskowitz, di John Cassavetes con Seymour Cassel - Gena Rowlands - Val Avery - Timothy Carey - Katherine Cassavetes.
XIX) Conoscenza carnale (Carnal knowledge), di Mike Nichols; con: Jack Nicholson – Art Garfunkel – Ann Margret – Candice Bergen.
XX) Il Decameron, di Pier Paolo Pasolini; con: Franco Citti – Ninetto Davoli – Silvana Mangano – Guido Alberti.
XXI) Taking off, di Milos Forman; con: Buck Henry – Lynn Carlin – Kathy Bates.
XXII) L'uomo che fuggì dal futuro (THX 1138), di George Lucas; con: Robert Duvall - Donald Pleasence - Maggie McOmie - Don Pedro Colley.
XXIII) Domenica, maledetta domenica (Sunday, bloody sunday), di John Schlesinger; con: Glenda Jackson – Peter Finch – Murray Head.
XXIV) I visitatori (The visitors), di Elia Kazan; con: James Woods – Steve Railsback – Patricia Joice.Una squillo per l’Ispettore Klute (Klute), di Alan J. Pakula; con: Jane Fonda – Roy Scheider

martedì 15 gennaio 2008

HEATHER MILLS E IL SUO MANUALETTO EDUCATIVO.


Heather Mills, la modella diventata famosa come seconda moglie Paul McCartney e “sostituta” dell´amatissima Linda prematuramente scomparsa qualche anno fa, perennemente sui giornali per l´aspra battaglia legale che la vede opposta al suo ormai ex famosissimo marito, ne ha tirata fuori un'altra.


E` storia recentissima lo scandalo delle foto quasi hard della Mills comparse in rete, che si aggiungono alla ridda di voci circa una sua passata attivita` di “intrattenitrice” per facoltosi: evidentemente la Nostra deve aver fatto suo il detto secondo cui la miglior difesa e` l`attacco, e quindi eccola esordire nella letteratura di argomento erotico. Heather vorrebbe pubblicare un manuale di istruzioni per il sesso, dove rivelare tutti i suoi segreti (e non devono essere pochi) sull'argomento, le sue regole dell'attrazione e i trucchi per fare felici gli uomini sotto le lenzuola (e per accalappiare qualche ricco vedovo, magari).


Tuttavia i numerosi fan della ammaliante Mills dovranno aspettare ancora un po´: la sua portavoce avrebbe negato l'intenzione di Heather di scriverlo a breve, considerato che «in questo momento sta offrendo il proprio supporto ai bambini malati di cancro negli Usa». In ogni caso, nonostante le voci maligne che vorrebbero – ancor prima di vederne scritta una pagine – il libro "pornografico" Heather ha tenuto a precisare che si tratterà, piuttosto, di un "manuale educativo"...
Cellus Cocks

lunedì 7 gennaio 2008

HEIDI COMPIE 30 ANNI. LA TURCHIA LA CENSURA, LA BERNARDA LA TRADUCE IN DIALETTO.



Quest’anno corre il trentennale del cartone animato Heidi e il governo turco l’ha festeggiata censurandola. Questa notizia è stata data pochi giorni fa ed ha già suscitato una ridda di polemiche. I fans del cartoon possono dormire sonni tranquilli, infatti, non verrà epurato di alcunché! Il censore turco ha usato la lana al posto della scimitarra e in un libro a fumetti Heidi è stata disegnata con un vestito più lungo, mentre alla mitica istitutrice Signorina Rottermeier e la nonna della sua amica Clara sono stati aggiunti il velo e le palandrane.

Ultimamente stiamo lavorando ad un adattamento “Zeneize” del cartoon e essendoci scoppiati una valanga di puntate possiamo dire che il cartoon è costellato da una serie di elementi che potrebbero sottendere a qualcosa di pruriginoso. Mi riferisco al rapporto tra Heidi ed il Nonno a quello tra Lei e Peter, a quello tra Peter e le caprette e perché no! anche a quello tra Heidi e Clara! Tutto ciò solo però agli occhi di un adulto non del tutto a posto con la propria sessualità, in quanto il cartone è il paradigma dei buoni sentimenti, verso gli anziani, la natura, i diversamente abili. Ben diversa, per contenuti e costrutto, è la versione che stiamo realizzando.

Chissà cosa succederebbe se la sottotitolassimo in turco e la diffondessimo sul Tubo!

Rob Barrel

venerdì 4 gennaio 2008

I migliori 25 film el 1970 secono il nostro Cellus Cocks


Cellus 1970's top films!


Personalmente ho sempre mitizzato il cinema del passato. Appartengo a quella categoria di persone che ritengono ormai la Settima Arte si sia involgarita ed artisticamente impauperita, negli ultimi 25 anni, innescando un lento ma inesorabile processo degenerativo. Recentemente, per la prima volta, mi è venuta l’idea di constatare nella pratica se il mio atteggiamento mentale sia frutto di una particolare tendenza a considerare il vecchio “buono”, ovvero se – in effetti – esso poggi su basi reali ed oggettive.


Proprio per questa ragione ho deciso di intraprendere un ambizioso progetto finalizzato a stilare, anno per anno, una classifica di 25 (tanti, per il vero) film di valore assoluto e degni di essere conservati nella memoria collettiva degli appassionati di cinema.
Due notazioni: la classifica è stilata dal sottoscritto e riflette – in tutto e per tutto – i relativi gusti personali, artistici e di sensibilità; in caso di dolorose scelte tra titoli parimenti storici e di egual valore, detto gusto (unitamente alla capacità, a mio insindacabile giudizio, di conservarsi attuali nel tempo) è stato “l’ago della bilancia”.


In secondo luogo, essendo il presente un progetto sentito ma coltivato (purtroppo) per puro hobby, non sono in grado di pianificare un rigoroso ordine di realizzazione e gli anni trattati, per così dire, sono piuttosto “casuali”; a tale proposito, ho insindacabilmente deciso di iniziare dagli amatissimi anni ’70 (precisamente, con il 1970).
Preciso che tutti i film in classifica sono – per l’ovvio – stati visionati dal sottoscritto in tempi più o meno recenti, e che prima di addivenire alla classifica mi sono adeguatamente documentato controllando l’elenco di TUTTI i film usciti e distribuiti (in Italia..) nel relativo anno solare d’appartenenza.


Altri strumenti di cui mi servo, sono gli immancabili Mereghetti e Morandini, integrati da quella potentissima risorsa che è la Rete.
Suggerimenti e commenti vari, come le domande, graditi.



Cellus Cocks


I MIGLIORI FILM DEL 1970


I) Cinque pezzi facili (Five Easy Pieces), di Bob Rafelson; con: Jack Nicholson - Karen Black - Susan Anspach.
II) Dodes’ka-den, di Akira Kurosawa; con: Yoshitaka Zuschi - Kyoko Tange.
III) Tristana di Luis Buñuel; con: Catherine Deneuve - Fernando Rey - Franco Nero - Lola Gaos - Antonio Casas - Jesús Fernández.
IV) Il piccolo grande uomo (Little Big Man), di Arthur Penn; con: Dustin Hoffman - Faye Dunaway - Martin Balsam - Chief Dan George - Richard Mulligan - Jeff Corey - Aimee Eccles.
V) Messaggero d'amore (The Go-Between), di Joseph Losey; con: Alan Bates - Julie Christie - Michael Redgrave - Dominic Guard - Margaret Leighton - Edward Fox.
VI) Festa per il compleanno del caro amico Harold (The Boys in the Band), di William Friedkin; con: Kenneth Nelson - Leonard Frey - Frederick Combs.
VII) M.A.S.H. (M*A*S*H*), di Robert Altman; con: Donald Sutherland - Elliott Gould - Robert Duvall - Tom Skerritt - Sally Kellerman - Jo Ann Pflug.
VIII) La ballata di Cable Hogue (The Ballad of Cable Hogue), di Sam Peckinpah; con: Jason Robards - David Warner - Strother Martin - Stella Stevens.
IX) Il conformista di Bernardo Bertolucci; con: Jean-Louis Trintignant - Stefania Sandrelli - Dominique Sanda - Pierre Clementi - Gastone Moschin - Enzo Tarascio - Milly - Yvonne Sanson - Fosco Giachetti.
X) Mariti (Husbands), di John Cassavetes; con: John Cassavetes - Ben Gazzara - Peter Falk.
XI) Il giardino dei Finzi Contini, di Vittorio De Sica; con: Fabio Testi – Helmut Berger – Dominique Sanda – Lino Capolicchio.
XII) La vita privata di Sherlock Holmes (The Private Life of Sherlock Holmes), di Billy Wilder; con: Robert Stephens - Colin Blakely - Christopher Lee - Geneviève Page - Stanley Holloway - Clive Revill - Irene Handl - Tamara Toumanova - Catherine Lacey.
XIII) I senza nome (Le circle rouge) di Jean Pierre Melville; con: Alain Delon - Bourvil - Yves Montand - Gian Maria Volonté - François Périer.
XIV) Zabriskie Point, di Michelangelo Antonioni; con: Paul Fix – Mark Frechette – Daria Halprin – Harrison Ford.
XV) Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri; con: Gian Maria Volonté – Florinda Bolkan – Orazio Orlando – Gianni Santuccio.
XVI) L’uccello dalle piume di cristallo, di Dario Argento; con: Tony Musante – Enrico Maria Salerno – Suzy Kendall – Mario Adorf.
XVII) Non drammatizziamo.. è solo questione di corna (Domicile conjugal), di François Truffaut; con: Jen-Pierre Léaud – Claude Jade – Ada Lonati.
XVIII) Comma 22 (Catch-22) di Mike Nichols; con:Alan Arkin - Martin Balsam - Richard Benjamin - Art Garfunkel - Orson Welles - Paula Prentiss - Anthony Perkins - Jon Voight - Martin Sheen - Charles Grodin.
XIX) Soldato blu (Soldier Blue), di Ralph Nelson; con: Candice Bergen - Peter Strauss - Donald Pleasence - John Anderson - Jorge Rivero.
XX) Tora! Tora! Tora!, di Richard Fleisher; con: Joseph Cotten – Martin Balsam – Jason Robards.
XXI) La strategia del ragno, di Bernardo Bertolucci; con: Giulio Brogi – Alida Valli – Tino Scotti.
XXII) Trash, i marciapiedi di New York (Trash), di Paul Morrissey; con: Joe Dallessandro – Holly Woodlawn – Geri Miller.
XXIII) Anche i nani hanno cominciato da piccoli (Auch zwerge haben klein angefangen), di Werner Herzog.
XXIV) Patton, generale d’acciaio (Patton), di Franklin J. Schaffner; con: George C. Scott – Karl Malden – Frank Latimore.
XXV) Anche gli uccelli uccidono (Brewster McCloud), di Robert Altman; con: Bud Cort – Sally Kellerman – Shelley Duvall – Stacy Keach – René Auberjonois.

NON AL DENARO NON ALL’AMORE NE’ A MORGAN



Qualche giorno fa mi è capitato di ascoltare quello che dai critici è considerato il primo esempio di cover-disc Italiano. Ci ha pensato l’ex “Bluvertigo” Morgan ha rifare – con il bene placito di Dori Ghezzi - Non al denaro, non all'amore né al cielo, inciso nel 1971 da Fabrizio De André ed ispirato all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.

Il “remake” è la copia perfetta del capolavoro concepito dal cantautore ligure con l’aggiunta della voce dell’ex di Asia Argento.
Morgan si danna l’anima per raggiungere l’intensità già espressa da Fabrizio, ma il suo cantare è avulso dal contesto e suona asettico come tanti altri suoi lavori. Nessuno sentiva il bisogno di un altro “non al denaro…” per giunta imbarbarito dalla voce di Morgan. Ben diverso sarebbe stato se le melodie concepite pure da Nicola Piovani, fossero state distorte e reinventate ad uso e consumo del giovanotto meneghino. Molti avrebbero gridato allo scandalo, ma qualcuno avrebbe di sicuro apprezzato.

Ricordo con piacere una versione di “Un Ottico” realizzata dalla Black Cats Band che rifece il brano musicalmente più difficile dell’album stravolgendone ogni linea armonica all’insegna di una bizzarria degna del miglior Frank Zappa. Molti protestarono tanti fecero spallucce ma io e qualcun altro applaudimmo a tanto estro e tanta voglia di osare!

Rob Barrel


Cronemberg promette e mantiene!


La Promessa dell’Assassino, ovvero su come Cronenberg mantenga sempre quel che promette.

Alzi la mano chi, tra gli spettatori di questo (bel) film di David Cronenberg, ha compreso il senso del titolo affibbiato alla pellicola dal distributore italiano. In passato abbiamo spesso stigmatizzato la tendenza “globalizzante” ad abolire la traduzione dei titoli dei film di produzione estera; tuttavia, quando il significato dell’originale viene appiattito con interpretazioni disinvolte che conferiscono un’aria da B-movie a pellicole - viceversa - di primo piano (come questa), qualche dubbio sull’utilità di simili operazioni sorge spontaneo.
In ogni caso, “Eastern Promises” (preferiamo chiamarlo così) – secondo frutto, dopo History of Violence, del nuovo corso cronenberghiano votato a realizzare pellicole di più ampia fruibilità commerciale, pur rimanendo in un ambito prettamente “autoriale” – è un noir di quelli che non si dimenticano. La rappresentazione sottilmente sociologica che il grande regista canadese offre della rampante “neo-mafia” russa sfugge i cliché del genere, pur rispettandone i canoni di base; quello di Cronenberg è uno sguardo antropologico, che ricorda parzialmente lo Scorsese di “Quei bravi ragazzi” e soprattutto di “Mean streets”, distaccandovisi però quando il regista persegue alcuni temi a lui cari: la carnalità (anche qui esibita a piene mani), il tema del “doppio”, l’ambiguità profonda insita in personaggi come quello (memorabile) di Viggo – “non più Aragorn” – Mortensen o di Vincent Cassel (finalmente in un ruolo di cui può andare fiero). Altrettanto sconvolgente l’impersonificazione del Male Assoluto, offerta mirabilmente da Armin Mueller-Stahl.

Quello di Cronenberg è, ancora, un cinema che non urla, non sguaita, non carpisce l’attenzione dello spettatore col facile effetto: l’inquietudine striscia sottile “sotto la pelle” di chi vede il film, come un “demone” pronto a manifestarsi in squarci di violenza tanto brutali, quanto funzionali alla storia ed alle parabole esistenziali che l’autore colloca con sapienza all’interno delle vicende narrate.

In conclusione, un grande film: da vedere, prima che la programmazione delle Feste, fatta delle solite commedie scurreggione all’italiana (o all’americana..) fagociti questa perla.


Cellus Cocks