martedì 16 settembre 2008

Addio a Stefano Rosso


TOP 20 ITALIAN RECORDS – Prima Parte

Da molto tempo mi sto documentando sulla musica italiana ed ho recuperato molto materiale catalogato per genere. Dalla new wave degli Art Fleury al rock progressivo degli Zauber c’è un sottobosco in perenne fermeto. Pur essendo consapevole dei limiti e delle ovvie omissioni ho voluto comunque stilare una mia personale classifica dei 20 migliori album alcuni dei quali vere e proprie “perle sonore” come Una Storia Disonesta di Stefano Rosso un cantautore con la “R” più moscia di quella di Nino Buonocore.



Nel 1976 incise l’LP “Una storia disonesta”, un gioiellino poco noto al grande pubblico se non per la titletrack che ebbe un certo successo anche per la storia al limite del lecito che vi si raccontava. Tutto il disco è comunque affascinante e rispecchia un epoca trasudante politica, eccessi, flussi e riflussi. Tra le composizioni vanno menzionate “Letto 26” “Girotondo” e “La Banda degli Zulù” che racconta la vita di una piazza popolata dai personaggi più disparati tutti protesi nella ricerca di un posto al sole. Le musiche sono molto semplici, ma ben curate e su queste il cantautore romano innesta i suoi testi che nulla hanno da invidiare a quelli di un Ivano Fossati o di un Francesco Guccini.



Proprio oggi Stefano Rosso se ne è andato a far compagnia agli angeli che allieterà senz’altro coi suoi versi scanzonati nella speranza che il mondo dei vivi gli tributi finalmente il successo che merita.

Rob Barrel

(...e domani sereno
volero' in braccio a Dio
tra i papaveri e il treno
perche' la' e' il posto mio. )

1 commento:

Tom Lee kelSo ha detto...

Eh... io c'ho passato l'infanzia con le canzoni di Stefano Rosso... I miei sentivano preticamente solo lui, Paolo Conte e Vecchioni..
ho molti suoi dischi infatti.
M'è spiaciuto molto sapere della sua morte...