lunedì 4 febbraio 2008

American Gangster (?)




Il fatto che da più parti si sia gridato al quasi miracolo, al ritorno del "Padrino", al "filmone come non se ne vedevano da tempo" per l'ultimo lavoro di Ridley Scott, è più eloquente d'ogni altra considerazione circa lo stato in cui versa il cinema popolare statunitense di genere odierno. American Gangster ricorda, da questo punto di vista, il caso di "The Departed" lo scorso anno: opere "anabolizzate" dai media, da critici prezzolati e/o col prosciutto sugli occhi, da spettatori infra25enni con una cultura cinematografica da barzelletta; in realtà, pellicole assolutamente sopravvalutate (specie quella di Scott), che, in quanto dirette da due riconosciuti autori dai quali è lecito attendersi sempre il massimo, sono state promosse oltre ogni loro ragionevole merito artistico al rango di capolavoro (termine tanto più usato, quanto le occasioni per utilizzarlo si sono ormai ridotte).


Il film narra in maniera pedestre e convenzionale l'ascesa del boss di colore Frank Lucas (un improbabile Washington), contrappuntandolo al poliziotto incorruttibile - ma puttaniere - con matrimonio fallito - e tanti problemi personali - che sogna di fare l'avvocato (un insopportabile Crowe). Una sagra delle ovvietà e del già visto; Scott spiega tutto per filo e per segno, poi lo ripete alla nausea e infine lo ribadisce, confeziona "complessità" psicologiche precotte, fa excursus storici grossolani e tirati via semplicisticamente, prende lo spettatore (sprovveduto) per mano e lo conduce sano e salvo alla fine senza scossoni. Una fine, peraltro, talmente "tirata via" da risultare quasi fastidiosa: Washington costruisce un impero economico basato sullo spaccio, poi lo beccano, 4 minuti 4 di schermaglie verbali con Crowe, e poi pacche sulle spalle ed ammiccamenti, con conseguente collaborazione per salvarsi il culo dall'ergastolo. Che delusione.


7 commenti:

Tom Lee kelSo ha detto...

Cazzo Roberto non so se lo fai apposta per atteggiarti a Critico Cinematografico o davvero credi nei giudizi fuori dal mondo che scrivi... American Gangster è un ottimo film... anzi eccellente sia registicamente che attorialmente... (al pari di The Departed oltretutto..)
Spiegartene il motivo nemmeno serve.. visto che è sufficiente saper guardare un film...

Tom Lee kelSo ha detto...

Per di più... parli del finale del film come se non fossi a conoscienza del fatto che racconta una storia vera... quindi quando critichi il momento in cui whashington e Crowe collaborano, non critichi una scelta di sceneggiatura... critichi la realtà dei fatti... peggio sarebbe stato a mio parere se per esigenze di sceneggiatura avessero cambiato la storia.

Anonimo ha detto...

Caro Tommaso. Ci conosciamo? Perchè mi attribuisci la paternità della recesione che ti ha fatto andare fuori dai gangheri: non l'ho scritta io bensì il Caro Cellus Cocks e senza aver visto la pellicola su cui duellate posso spezzare anche una scimitarra a favore delle eccellenti doti critiche ed autocritiche del prode Cellus!

ROB

Anonimo ha detto...

Come già anticipato da Roberto l'articolo è opera del sottoscritto Marcello Galli. Il blog è luogo di sereno confronto e scambio di opinioni, aperto ad ogni discussione e rispettoso di qualsivoglia idea o parere.
Non mi considero depositario di verità assolute; non posso certo prendermela con chi - e non sono pochi - ha apprezzato il film; allo stesso modo gradirei che chi attacca la "recensione", usando peraltro toni piuttosto duri, si firmasse per esteso.
Dopodiché, possiamo discutere all'infinito di American Gangster.

Marcello Galli

Tom Lee kelSo ha detto...

Roberto si che mi conosci ;) Sono il cugino di Matteo, impossibile che non ti ricordi dei tempi passati a Cassego ;)
Presumevo che avessi scritto tu la recensione perchè il tono era lo stesso di quella su The Departed, e Matteo m'aveva detto che le recensioni ai film le scrivi tutte tu..
cmq x Cellus Cock: la mia risposta alla recensione non cambia... non sono assolutamente d'accordo su quello che hai scritto.. e mi pare davvero un modo di giudicare un film "per partito preso"... di più, avendo sentito altri pareri a voce e in chat di altre persone che hanno letto la recensione... credo proprio di non essere l'unico a pensarla così... cmq my name is Tommaso Masetti, conosco Roberto anche se non lo vedo da molti anni, mi trovate spesso sul web come Lee kelSo.

Anonimo ha detto...

Ma Grande TOMMY!!! Come posso dimenticare!!!!!!
Fanculo American Gangster...ed organizziamo un po una cena a Cassego
mandami la tua mail e quella di Matte!!!! la mia è robibotti@libero.it

Tom Lee kelSo ha detto...

hai ragione... 'fanculo il film ;)
t'ho spedito una mail ;)